lunedì 26 marzo 2012

Mago di OZ: Over the rainbow

Film leggendario: il mago di OZ; The Wizard of Oz; 100% american life


Chi  conosce  il mago  di  Oz? nel  nostro  paese  è  praticamente  sconosciutoma  negli  Stati Uniti è  un pilastro  culturale  assoluto. Ogni  americano ha  visto  Il mago  di OZ  decine  di volte e lo  conosce  alla  perfezione  e ogni  bravo  bambino lo  guarda  almeno una  volta  all'anno,  specialmente  a Natale, sognando  il viaggio con  Dorothy  e i  suoi  strani  amici  verso il palazzo del mago. Un po'  difficile  per  noi  apprezzare i tanti numeri musicali  in inglese, essendo impossibile  doppiare  la  Garland  quando  canta.

Nato nel magico    1939, che significò il culmine  della  produzione  MGM,  fu un  film  colossale, impegnativo e  circondato  di  leggende e  problemi  produttivi.
Il  film  fu inizialmente  pensato per la  ricciolidoro Shirley Temple (  che  non  risultò  disponibile); poi  si optò  per  Judy Garland, , anche  lei una  delle  stelle  bambina più  amate  del  tempo,  ma  già un po'  su  d' età per  la  parte. Addirittura  si  costrinse  la  Garland   a  portare una  ridicola  parrucca  bionda per  farla  rassomigliare  alla  Temple (poi  si  decise  per  le famose treccine) e    delle  fasce  contenitive  per  nascondere  le  forme  ormai  da adolescente.........


La  Garland  risultò la  scelta  più  azzeccata,  la  sua  voce  matura  e  bellissima  dà  corpo  a  canzoni indimenticabili  e  regala  brividi; inoltre  la  sua  aria  sognante  e dolcemente  meravigliata  rendono magnetico il personaggio  di  Dorothy. Il  resto  del  cast è  comunque  all'altezza,  grandi  talenti  specialmente  l'attore  che interpreta  lo  spaventapasseri  snodato.

Il  film  è  citato veramente  spessissimo nel mondo  americano,  è  facile  trovarne  riferimenti in film, canzoni, libri  e  nel  linguaggio  di  tutti  i  giorni (  tipo:" Toto, ho l'impressione  che non siamo più nel Kansas"   oppure:  "Nessun posto  è  come  casa"  ),  riferimenti che  sfuggono  a noi  che  poco  conosciamo il  film;  in particolare  sono  citati  (  e  adorati):
Over  the  rainbor,
il cane  Toto;
Il  Kansas e il tornado;
 La cattiva strega dell'Ovest/La cattiva strega dell'Est; La buona fata del Nord;
la  strada  di mattoni  dorati;
le  magiche  scarpette  rosse e  l'abitino; in generale  il look  di  Dorothy, copiatissimo dalle  drag  queen.

 follow the yellow brick road !!!!!!!

leggendario : il mago di Oz



The Wizard of Oz - Trailer

Regina delle tribolazioni 2: Judy Garland

 I  film della  Garland    non nascevano per essere   dei veri e propri capolavori, forse solo  “ È nata una stella “ , ma lo diventavano.
Guardando le sue foto, ci si chiede come sia possibile che una ragazza così minuta possa aver portato il peso di tanta celebrità, devozione e adorazione da parte di milioni di persone.
 

 Metro Goldwyn Mayer realizzava i film della Garland non per farli entrare nella storia del cinema, ma per divertire il pubblico, che prontamente rispondeva: furono tutti dei successi.
Film allegri, cantati e ballati, un mondo popolato di gente bonaria, per bene, dove la Garland alla fine del film coronava sempre il sogno di successo come artista e trovava il suo amore. L' Ottimismo di un'America convinta che con il talento, la buona volontà e buoni sentimenti si arriva in cima.
 

Film realizzati da professionisti di altissimo livello ( tanto per citarne alcuni: registi leggendari come Vincente Minnelli e George Cukor, colleghi come  Gene Kelly e  Fred Astaire) che infondevano tutto il loro favoloso talento insieme alla Garland stessa.
 

Un talento e una personalità, dolcissima, sincera, un talento portato con semplicità e umorismo. Mai melodrammatica, Garland sapeva interpretare le sue canzoni con infinite sfumature con una voce che non ha eguali, probabilmente la più grande cantante bianca mai apparsa sulla scena.
 

La sua influenza va però al di là della donna di spettacolo, diventando, dalla fine degli anni trenta fino agli anni cinquanta, l'incarnazione stessa del sogno americano e metafora del suo totale fallimento.
 


Principessa della favoletta sempre a lieto fine, Garland si è trovata ad affrontare tutto l'orrore dello star -system e ne pagò le conseguenze. Gli studios sfruttavano ampiamente le loro star per film, presentazioni, pubblicità, foto, costringendole a ritmi di lavoro massacranti. Controllavano le loro vite, la loro carriera, decidendo sui loro matrimoni come sui loro film.
Le Star bambine, come la Garland, che lavorava in produzioni piuttosto complicate, che richiedevano molto tempo per provare balletti, recitazioni e canzoni, erano spinte a prendere stimolanti e altre droghe per restare efficienti.
La carriera della Garland inizia nel 1934 all'età di 14 anni e sostanzialmente termina 1950, quando viene licenziata perchè non si presenta alle prove, abbandona i film, è sempre malata.
All'apice della sua carriera a 28 anni, si ritrova sola e senza lavoro,   dovendo badare anche  alla prima figlia, la piccola Liza ( Minelli).
 

Inizia una seconda carriera altrettanto formidabile di memorabili concerti, dischi, apparizioni in televisione e qualche altro film qua e là.
Incapace di liberarsi delle dipendenze, molti matrimoni sbagliati, grandi sbornie, problemi finanziari, la sua salute vacilla sempre più. Ma il suo talento non ne risente, la sua voce è sempre magnifica e il pubblico accorre; ma lei non ce la fa più a stare in piedi in palcoscenico.

Nel 1969 si sposa per la quinta volta, era il suo ultimo anno di vita: molto malata, sembrava vecchissima, uno strano uccellino, aveva solo 47 anni. 
Magnetica.
 

l'attore 4; il divo

La star è generalmente considerata di straordinaria bellezza ( almeno ai suoi tempi) e fascino, spesso per gli attori americani si aggiunge anche uno o più straordinari talenti: nel canto e recitazione ( Judy Garland), ironia e stile ( Cary Grant), ballo e canto ( Gene Kelly).
 
Alcune volte i l film sono solo dei veicoli per mostrare la loro bellezza e vederli camminare su e giù, si tratta di film non particolarmente importanti per la storia del cinema, però possono essere importanti per quanto riguarda magari il cambiamento del costume della società ( Brigitte Bardot e la liberazione sessuale).
 

I Divi possono essere di forte sensualita ( Rodolfo Valentino, Angelina Jolie) oppure apparire ingenui e un po' asessuati ( Audrey Hepburn), oppure addirittura si tratta di divi bambini come Shirley Temple.
 

Però al pubblico non basta vedere il suo beniamino al cinema, allora nascono giornali, riviste, trasmissioni che parlano della vita dei divi; se la notizia non c'è tante volte la si inventa; pochi sono i divi che riescono a difendere la loro vita privata.
 

lunedì 12 marzo 2012

Cenerentola: Il diavolo veste Prada

Niente  di nuovo in  questo  aggiornamento in salsa  fashion  di Cenerentola:   ragazza  intelligente, ma  scialba  finisce  in un mondo  di flippati  e si trasforma  in sexy girl.

 Sempre  gli stessi ingredienti, matrigna, sorellastre, fata  madrina  ( uno stilista  gay), vestiti e trasformazione. Solo che  la  matrigna  ruba  la  scena e anche il film alla  ragazza...........logico è   Meryl Streep. Comunque.....
il bel  libro di Lauren Weisberger   viene stravolto al  servizio  di super   Meryl , capovolgendo la  morale: il  fashion ladies world non è  totalmente assurdo  con a  capo una  direttrice  carogna  senza  redenzione, ma  un luogo  di brave  "persone". Risultato piatto, sorry.





l'attore 3: una star


Non tutti gli attori diventano dei Divi, cioè delle grandi Star
(nemmeno tutte le star sono dei grandi attori o attrici).

Le star hanno delle capacità magnetiche, cioè un forte carisma, un fascino che attira al cinema il pubblico, oppure spinge a vedere e rivedere i loro film, a collezionare foto, autografi, oggetti.
Alcuni cercano di imitare il loro modo di vestire, pettinarsi, muoversi;
sono amati, adorati, idolatrati, sono oggetti del desiderio, sono sognati, ammirati.



Diventano a volte dei miti, cioè modelli di riferimento( degli archetipi) per comportamenti del pubblico o per futuri attori ( si parla per esempio di nuova Marilyn per qualche bionda svampita e di nuovo Jimmy Dean, per il ragazzo ribelle col giubbotto e la faccia truce).
Altre volte possono suscitano ammirarazione, ma anche antipatia ( Bette Davis), oppure invidia per la loro vita apparentemente scintillante.

A volte passano di moda e vengono dimenticati ( Ramon Novarro), altre volte rimangono nell'immaginario e sono continuamente riproposti ( Greta Garbo).
Possono essere delle meteore, fare poche cose ( Jimmy Dean) oppure avere una carriera lunghissima ( S. Connery).



Cenerentola: la rivincita delle bionde

Curiosa  versione  del mito  di Cenerentola in forma  inversa e  aggiornata:  all'Università  di legge di Harvard, reginetta dello  shopping cade  in disgrazia in mondo di intelligentoni-sorellastre  e pure un  professore-matrigna e  maneggione; dovrà  sudare  per  farsi  prendere  sul serio  e riconquistare  il suo principe. Topini nella  figura  di amiche  e  manicure,  causa penale  in aula  del tribunale  al posto del gran ballo.





Cenerentola: Audrey Hepburn Colazione da Tiffany: moon river