martedì 17 maggio 2011

il selvaggio Marlon Brando - Se mi arrabbio spacco tutto


Essere  giovani  vuol  dire  cercare la  libertà, col vento in faccia, a muso  duro.
Senza  dimenticare  la  giusta  angolazione  del berretto e la  lunghezza  esatta delle  basette.

Talentuosi sì, però di tendenza


Il  fantastico  giubbotto e i jeans da  Gioventù  bruciata


Il  taglio  di  capelli  spettinato  e  il  giaccone marinaro,  sempre  attuali sia  per  umani che  recentemente  anche  vampiri (  vedi Pattinson)


Il  famoso  maglione  strappato  e la  faccia  stanca  di  3  giorni


Occhiali,  scarpe  e  accessori  in stile  pre armani


La  T-shirt   e  la  canotta di  Un  tram che  si chiama  desiderio,   capi  ormai  classici  dell'uomo  sexy  e in forma; in controtendenza  con la  generazione  precedente,  che  le aveva  abbandonate dopo  il  famoso  spogliarello  di  Gable  in  Accadde una  notte, dove mostrava  di non portare  niente  sotto la  camicia


Il giubbotto  di pelle, jeans  con  risvolto  e  la  moto  de  Il  selvaggio: un'ispirazione  di tutti i leather  men e  i motociclisti del mondo.


La  pelata  di Apocalipse  now, sempre più attuale  e portabile per  l'uomo stanco  di Crescina,   proposte demenziali  di  capelli  di plastica  o  attaccati col mastice


L'elegante  tuxedo  nel  Padrino: lo  smocking portato  senza  affettazione   come se  ci  fosse nato dentro


Il  fantastico  maxi cappotto  di Ultimo Tango: non ha  bisogno  di  presentazioni per  la  generazione  vissuta  negli anni  70


E  per  concluder  pure  futuristico  e anticipatore  della  moda  di  quest'anno  del logo  di  Superman

Gioventù bruciata




Essere  giovani  vuol  dire  volere  fuggire  via,  cercare  l'amore senza  ma  e senza  perchè.
Però  con  ragazze supercarine e su  automobili mozzafiato.

Marlon Brando: provini per Gioventù Bruciata



 Mai comico, sempre inteso, Brando  era specializzato in monologhi lunghi o brevi  di alta  drammaticità.
Monologhi  e  sguardi che  hanno  fatto scuola  e  che  attori  della  generazione  successiva  hanno  cercato di imitare a  fini  carismatici (  Al Pacino in testa).
 Ma anche gli  attori   coetanei guardavano al suo   stile,  è nota  la  profonda  ammirazione  di James Dean per  il  suo idolo  Brando.
 Qui li vediamo idealmente  riuniti, in  quanto Marlon  era  stata la  prima  scelta  per  Gioventù Bruciata.

  Brando  aveva  fatto un provino  per  Gioventù Bruciata, ma poi  aveva  rinunciato, passando la  palla  a Dean.....

martedì 3 maggio 2011

Re di cuori, il partner ideale: Marlon contro James



Altro domandone impossibile: James  Dean o Marlon Brando?

Belli,  bellissimi, carismatici, imitati, irraggiungibili. Punti  di  riferimento  di ogni  attore  giovane di  belle  speranze, che  sogna  una  carriera nel cinema;
 ma  di  fatto si  tratta  di  vite inimitabili, all'insegna  della  ribellione, oggi non più di moda.

Vita breve e mitica  quella  di  James  Dean; lunga e  complessa  quella  di Marlon Brando, che  attraversa  buona  parte  della  storia  del cinema  nelle  sue  tappe migliori. 

Brando: una  carriera tutta  da  star ribelle,
 in lotta anche  per le minoranze, arriva  a rifiutare persino l'oscar contro  Hollywood, che  lo inseguiva e gli proponeva ingaggi milionari  pur  di  averlo per  pochi minuti (  il padre  di Supermen:  solo  sei minuti) e un pubblico che  continuava  a desiderarlo bello e affascinate come in Un tram che si chiama Desiderio   e Il selvaggioanche  negli anni  difficili e  del  declino.
Interpretazioni magistrali nel Il padrino , poi nello  stesso 1972 lo  scandalo planetario  di Ultimo tango a Parigi; nel  1979 la   folle  avventura del  film  maledetto Apocalypse Now.


Si  sposa  tre  volte  con  donne di  tre  continenti  diversi, si compra  un'isola di paradiso  in Polinesia, tragedie  familiari terribili, un  declino malinconico.
Rimane  tranquillamente  nella  storia del  divismo come  forse il più  grande.



James  Dean: fragile, occhiaie, capelli  spettinati, nevrotico,  stressato, minuto, tutti  difetti  che  hanno  fatto di lui un sex  symbol  e una star. Più che una  star,  un'icona  dell'essere  giovani e  voler  vivere  a  tutti i costi in fretta.
I suoi maglioni  sformati, gli  occhiali, i cappelli  sugli occhi, i  giubbini e  le  fantastiche  giacche ne fanno un  riferimento assoluto  dello  stile, sul  serio  e non tanto per  dire.

Un  interprete  complesso  e attento alle  sfumature con tre soli, ma  grandi, film:
La valle dell'Eden (East of Eden - 1954)Gioventù bruciata (Rebel Without a Cause - 1955)Il gigante (Giant - 1955)
La  morte  precoce  in un incidente  stradale  ce lo consegna e ce lo conserva  così  com'era: giovane, bello,  stanco e  sempre con l'aria  di non riuscire a dire quel  qualcosa che  l'opprime.