La bambolina invecchiata male canta e fa venire i brividi.
Attrici così ne nascono una al secolo.
Brutta, sempre cattiva e perfida come nessuna,
sullo schermo rendeva miserabile e impossibile la vita dei sui innamoratissimi fidanzati, delle dolci e carine sorelle, dei figli o di quanti avevano la sfortuna di incrociarla.
Voce bassa, roca, sguardi obliqui, eccessiva, impressionante, sempre imitata, ma c'è stata solo una Bette al cinema.
Arriva a Hollywood negli anni trenta e crea scompiglio
" Chi è questa orribile creatura? mi vogliono mettere nei guai?" affermò il produttore che la vide scendere dal treno.
Sempre in lotta con la sua casa di produzione , la Warner, per avere le parti migliori, di donne forti, indipendenti, decise, cattive;
rompeva le scatole, ma vinceva anche oscar: Paura d'amare e Figlia del vento . Otteneva grandi riconoscimenti anche con Schiavo d'amore. Insomma una stella di prima grandezza, per cui i film vengono scritti appositamente per la sua recitazione. Il suo nome in cartellone era sempre sopra il titolo del film.
Durante i primi anni quaranta Bette Davis conobbe un susseguirsi di trionfi: fu una moglie fedifraga e assassina in Ombre malesi (The Letter,1940), una perfida donna del Sud, avida di denaro in Piccole volpi (The Little Foxes, 1941), entrambi diretti da William Wyler, e un'aristocratica - prima bruttina ed insicura poi bella e disinvolta - in Perdutamente tua (Now, Voyager, 1942) di Irving Rapper. Tuttavia, verso la fine del decennio, l'attrice si rese conto che la Warner Brothers le proponeva ormai solo film di modesta levatura, cosicché decise di lasciare definitivamente lo Studio presso cui aveva lavorato per ben diciotto anni.
Dopo un breve periodo di oscurità artistica, nel 1950 Bette Davis tornò alla ribalta grazie alla mirabile interpretazione di Margo Channing, una passionale e arguta diva teatrale sul viale del tramonto in Eva contro Eva .
Spregiudicata e sorprendente, osa l'incredibile per un'attrice del suo livello: non riuscendo a trovare una scrittura decente, nel1962 l'attrice fece pubblicare un amaro e ironico annuncio in una rivista cinematografica:
- "Madre di tre bambini di 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent'anni di esperienza come attrice cinematografica, versatile e più affabile di quanto si dica, cerca impiego stabile a Hollywood. Bette Davis, c/o Martin Baum, Gac. Referenze a richiesta".
Nello stesso anno si riscattò grazie a Che fine ha fatto Baby Jane? (What Ever Happened to Baby Jane?), diretto da Robert Aldrich, capolavoro in stile Horror, in cui fu strepitosa grazie alla sua recitazione esagerata, nel ruolo di una nevrotica ex-bambina prodigio che tortura crudelmente la sorella (interpretata dalla sua storica nemica, Joan Crawford), paralizzata in seguito ad un incidente. Il film ottenne un grandissimo successo internazionale, e l'interpretazione dell'attrice fu apprezzatissima sia dal pubblico che dalla critica, tanto da meritare una nomination all'Oscar.
Inizia così una nuova carriera nell'horror, riuscendo a imbruttirsi ancora di più e a commettere ancora altre nefandezze.
With love.
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