martedì 3 maggio 2011
Re di cuori, il partner ideale: Marlon contro James
Altro domandone impossibile: James Dean o Marlon Brando?
Belli, bellissimi, carismatici, imitati, irraggiungibili. Punti di riferimento di ogni attore giovane di belle speranze, che sogna una carriera nel cinema;
ma di fatto si tratta di vite inimitabili, all'insegna della ribellione, oggi non più di moda.
Vita breve e mitica quella di James Dean; lunga e complessa quella di Marlon Brando, che attraversa buona parte della storia del cinema nelle sue tappe migliori.
Brando: una carriera tutta da star ribelle,
in lotta anche per le minoranze, arriva a rifiutare persino l'oscar contro Hollywood, che lo inseguiva e gli proponeva ingaggi milionari pur di averlo per pochi minuti ( il padre di Supermen: solo sei minuti) e un pubblico che continuava a desiderarlo bello e affascinate come in Un tram che si chiama Desiderio e Il selvaggio, anche negli anni difficili e del declino.
Interpretazioni magistrali nel Il padrino , poi nello stesso 1972 lo scandalo planetario di Ultimo tango a Parigi; nel 1979 la folle avventura del film maledetto Apocalypse Now.
Si sposa tre volte con donne di tre continenti diversi, si compra un'isola di paradiso in Polinesia, tragedie familiari terribili, un declino malinconico.
Rimane tranquillamente nella storia del divismo come forse il più grande.
James Dean: fragile, occhiaie, capelli spettinati, nevrotico, stressato, minuto, tutti difetti che hanno fatto di lui un sex symbol e una star. Più che una star, un'icona dell'essere giovani e voler vivere a tutti i costi in fretta.
I suoi maglioni sformati, gli occhiali, i cappelli sugli occhi, i giubbini e le fantastiche giacche ne fanno un riferimento assoluto dello stile, sul serio e non tanto per dire.
Un interprete complesso e attento alle sfumature con tre soli, ma grandi, film:
La valle dell'Eden (East of Eden - 1954)Gioventù bruciata (Rebel Without a Cause - 1955)Il gigante (Giant - 1955)
La morte precoce in un incidente stradale ce lo consegna e ce lo conserva così com'era: giovane, bello, stanco e sempre con l'aria di non riuscire a dire quel qualcosa che l'opprime.
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Sono entrambi grandi attori che hanno fatto la storia del cinema, entrambi hanno un talento inimitabile e stili unici...ma su di me ha la meglio il fascino di Dean forse per la sua tragica fine che sembrava già scritta in "GIoventú bruciata".
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